The world of goods transfer is changing. It's not a secret
Above all following a pandemic that has hit almost all industrial sectors and a war affecting the market, logistics urgently needs to evolve to keep itself on its feet and compete with the excessive power of the industrial giants.
Yet there are several companies with respectable businesses and an enviable production, able to overcome adversity and keep themselves in the game over the years while continuing to grow.
A company with a history, which has faced crises, has survived and sees its business grow, usually has its warehouse in a dedicated area within the production plant. Of course, the more the company grows, the tighter the environment becomes. He would like to buy neighboring land but unfortunately they are almost all occupied.
So what does it do? It obviously moves in, or tries to move.
It tries to do so because in fact it is not always possible to dismantle a plant to rebuild it elsewhere. The costs are so high that you are almost always looking for another way, that is, you buy or rent an external warehouse, as close as possible to the production area or in a strategic position for sending the goods to customers (for example near the highway).
A company that produces large volumes of products already has a logistics system to make deliveries throughout the country. Their problem is to maintain a high level of efficiency when moving their goods from the plant to an external warehouse and to reduce the costs of the operation.
Solitamente le aziende che producono importanti quantitativi di merce si trovano facilmente ad avere centinaia, anche migliaia di colli da trasferire dallo stabilimento di produzione al magazzino, ogni giorno.
Per trasportare la merce solitamente si utilizzano i semirimorchi, che sono il mezzo di trasporto più diffuso per la merce su pallet.
Un semirimorchio standard può contenere fino a 33 europallet di dimensioni 800x1200mm. Il che significa che per trasportarne 600 occorreranno 19 viaggi al giorno. (approfondisci Pallet)
In termini tecnici, il trasporto di un carico completo comprende i tempi di carico e scarico del semirimorchio e i tempi di viaggio di andata e ritorno. Questo è quello che si definisce ciclo di lavoro.
Quindi, quanti cicli può fare un semirimorchio in un giorno?
Ovviamente la risposta a questa domanda è variabile. Dipende dal tempo che impiega a spostarsi dallo stabilimento al magazzino e dal tempo che si impiega per caricarlo e scaricarlo.
Il tempo che serve per caricare un semirimorchio, si aggira tra i 30 e 50 minuti a seconda dell’equipaggiamento di cui dispone un’azienda e circa 30 minuti per scaricare.
Se ipotizziamo di coprire la distanza tra stabilimento e magazzino in 15 minuti abbiamo il seguente ciclo di lavoro:
Tornando all’ipotesi di dover movimentare 600 pallet, occorreranno 19 cicli di lavoro al giorno.
Per smaltire questo lavoro occorrono 32 ore di lavoro, ovvero 2 semirimorchi su due turni di lavoro e 4 autisti.
Per risparmiare sui costi di navettaggio e al contempo incrementare la performance della sua logistica, l’azienda deve ridurre il tempo del ciclo di lavoro, e questo si può fare in 2 modi:
1) Ridurre la distanza tra lo stabilimento e il magazzino
2) Ridurre il tempo di carico e scarico del semirimorchio
Per quanto riguarda la distanza, questo dipende dalla disponibilità dei terreni e dalla disponibilità di costruzione in zone limitrofe allo stabilimento dell’azienda, mentre per ridurre i tempi di carico e scarico ci si deve dotare di una tecnologia avanzata che permetta di caricare e scaricare i pallet rapidamente, abbattendo i tempi di lavoro.
Possiamo fare un esempio applicando il nostro impianto all’esempio precedente.
Un impianto di carico Moveco Systems è in grado di caricare o scaricare un semirimorchio in soli 90 secondi.
Considerando il tempo complessivo che comprende l’ingresso del semirimorchio nello stabilimento, il raggiungimento della postazione di carico, il tempo di aprire le porte, l’operazione di carico o scarico in sé, il tempo di chiusura porte ed uscita dallo stabilimento, si impiegano 12 minuti e il ciclo di lavoro passa da 100 a 54 minuti.
Con un tempo simile, è possibile svolgere il lavoro con un solo semirimorchio su 2 turni (2 autisti).
Con questo sistema non solo si riducono i tempi per la movimentazione ma si dimezza il costo della flotta di navettaggio ed il costo di 2 autisti (circa 100.000€/ANNO Lordi), ammortizzando rapidamente il costo dell’impianto automatico.
Questo tipo di soluzione diventa tanto più conveniente quanto maggiore è la quantità di pallet da trasportare e quanto è più breve è la distanza da percorrere.
La tabella seguente mostra come si riducono le risorse necessarie per la movimentazione della merce e il risparmio aumenti con l’aumentare dei pallet da trasportare tenendo costante il tempo di viaggio (continueremo ad utilizzare un esempio di 15 min. per l’andata e 15 min. per il ritorno).
Per quanto riguarda la distanza, la seguente tabella evidenzia come un impianto automatizzato diventa tanto più efficiente quanto più si riduce il tempo di percorrenza tra lo stabilimento produttivo e il magazzino, ipotizzando una produzione di 800 pallet/giorno.
I due grafici mostrano chiaramente come il risparmio aumenta con l’aumentare del pallet da navettare e minore è la distanza da percorrere.
Possiamo evidenziare ancora di più la convenienza incrociando i dati in questa terza tabella:
Oltre al risparmio sull’operazione di navettaggio in sè che possiamo vedere dalle tabelle, dobbiamo considerare come saving (anche senza quantificarlo perché dipenderà da ciascuna azienda) la riduzione di forza lavoro necessaria ad effettuare le operazioni di carico/scarico e all’attrezzatura che normalmente si utilizza, come ad esempio carrelli elevatori e transpallet. Con un impianto automatizzato è necessario un solo operatore che opera sul pannello di controllo della linea automatizzata per l’operazione di trasferimento da/al semirimorchio.
Un’ulteriore opzione per rendere ancora più performante l’impianto è quello di avvalersi di una linea di accumulo merci in modo da poter sfruttare un terzo turno di lavoro, ossia quello notturno. I pallet che vengono navettati in questo orario possono accumularsi su un impianto di “accumulo” ed essere gestiti in un momento successivo durante i turni diurni. Gli impianti possono essere inoltre direttamente interfacciati con il fine linea della produzione, con magazzini automatico o con AGV.
Si evince quindi che l’automazione dei processi di carico e scarico rappresenta una scelta strategica vincente per migliorare la competitività dell’impresa. Quando i processi sono automatici si raggiunge un triplice obiettivo: ridurre i costi operativi, migliorare il livello di servizio e aumentare l’efficienza complessiva della logistica.
L’ottimizzazione del processo di navettaggio che può offrire un impianto automatizzato non si limita a migliorare l’efficienza o a tagliare i costi che un’azienda deve sostenere. Ci sono da tenere in considerazione altri importanti fattori, primo tra tutti la sicurezza.
Il rischio di infortunio in azienda è una seria possibilità che può portare diversi problemi alle aziende. La logistica presenta alcune criticità in questo ambito.
Ad esempio, durante la movimentazione dei pallet entrano in gioco tutta una serie di pericoli per gli operatori, come ad esempio il rischio di essere schiacciati dal carico in caso di movimentazione errata, o di caduta da piani sopraelevati. Rischi dovuti all’usura o al danneggiamento delle attrezzature e naturalmente rischi derivanti dall’errore umano.
Un impianto di carico automatizzato elimina questo tipo di rischi, poiché l’operatore non maneggia direttamente il carico, ma controlla la macchina da una postazione sicura. Possiamo tranquillamente affermare che dotarsi di un impianto automatico rende l’handling più sicuro per l’azienda.
Un altro importante vantaggio è la sostenibilità di un sistema di navettaggio che si avvale di un impianto di carico / scarico automatico.
Nelle tabelle precedenti abbiamo dato risalto ad alcuni riquadri che mostrano il risparmio sul numero di semirimorchi necessari per svolgere il lavoro, evidenziando che l’utilizzo di un sistema di carico/scarico automatizzato eviterebbero alle aziende di dover utilizzare un certo numero di mezzi (che diverrebbero superflui). Questo significa evitare il futuro smaltimento di veicoli non necessari.
Infine, evidenziamo che un impianto automatico come quello che offre Moveco Systems è predisposto per l’industria 4.0.
La nostra tecnologia può comunicare con il software gestionale dei nostri clienti ed interfacciarsi con impianti esistenti ed LGV.
Sappiamo bene che ogni azienda è unica ed ha esigenze diverse. La nostra missione è quella di aiutare le aziende a trovare la soluzione più conveniente. La nostra consulenza è gratuita.
Se volete sapere quanto potete risparmiare con i nostri sistemi non esitate a contattarci.